Le Nostre Farine, i Nostri Frumenti

qualche informazione storica

Frumento "Gentil Rosso"

 

 

Informazioni storiche

Le popolazioni originarie di Gentil Rosso verso la metà del 1800 si diffusero dalla Toscana alle zone circostanti e nell'Emilia, fino ad arrivare nel Veneto. Da queste popolazioni, Todaro selezionò il Gentil Rosso 48 dotata di una migliore capacità produttiva rispetto al Gentil Rosso. Il Gentil Rosso 48 è semiaristato, spiga di colore rosso pallido, taglia alta (cm 134) mediamente tardivo, dotato di buona capacità produttiva per semine di pianura, ma sensibile all'allettamento nelle zone più fertili e ricche di sostanza organica. In Italia, all'inizio del secolo scorso, il Gentil Rosso era la varietà più diffusa: dal 1920 al 1930 era coltivato su circa un milione di ettari ed il Gentil Rosso 48 su circa 270.300 ha, rispettivamente il 20% ed il 5,5 % della superficie nazionale a frumento. In questo periodo, anche nel Veneto il Gentil Rosso era una varietà tra le più diffuse ed occupava il 40-45% della superficie a frumento.

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Lo preferiamo per dolci, biscotti e pasta frolla. E' molto saporito e profumato; una volta cotto ha sfumature rossastre che richiamano il colore naturale del suo chicco.  
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Frumento "Ardito"

 

Dalla Scheda originale di N. Strampelli del 1920

 

(autunnale, tenero, aristato, precocissimo)

Dall’ibrido Wilhelmina Tarale x Rieti si ottenne un tipo contraddistinto col N. 21, di elevatissima produttività ma soverchiamente tardivo. Questo tipo nel 1913 fu riibridato con un frumento giapponese, di nessun valore colturale, ma precocissimo, l’Akagomughi. Si ottennero numerosissimi ed assai interessanti tipi fra i quali il N. 390-1916, al quale è stato dato il nome di "Ardito".
Esso presenta:
Spiga rossa, con densità media pari a 6, ed il cui numero di spighette fertili va da un minimo di 18 ad un massimo di 22 (media 20).
Spighette con 4 a 5 fiori fertili, ed il numero medio di cariossidi per spiga si aggira intorno a 65-70, con un massimo di 75 ed un minimo di 50.
Glume ovali, con carena marcata terminante in rostro appuntito, con una nervatura principale ed una secondaria completa, con orlo rosso bruno.
Glumette ovali-lanceolate, con orlo rosso-bruno, terminate da ariste di varia lunghezza, che in complesso aumenta andando dalla base della spiga (millimetri 3-5-10-15) all’apice, ove raggiungono anche i millimetri 45 o 50. .
Carlossidi, di un bel colore rossiccio, varie di dimensioni e forma a seconda della loro posizione sulla spiga, ma sul tipo ovale leggermente gibboso, lobi a sezione circolare, profilo ventrale concavo.
lunghezza media mm. 6,8
larghezza media da mm. 3 a 3,3
diametro dorso ventrale da mm. 2,8 a 3
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Maturazione precocissima, nel 1917 fu mietuto il 18 giugno; nel 1918 (seminato in collina esposizione di sud, terreno argilloso) fu mietuto l’8 giugno; nel 1919, coltivato in terreno piano assai fresco, era maturo il 30 giugno mentre il "Rieti„ non fu potuto mietere prima del 15 luglio.

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Frumento

"Senatore  Cappelli"

 

Rilasciata nel 1915, la nuova varietà di frumento fu dedicata da Strampelli al marchese abruzzese Raffaele Cappelli, senatore del Regno d'Italia, che, negli ultimi anni dell'Ottocento, assieme al fratello Antonio, aveva avviato le trasformazioni agrarie in Puglia e sostenuto lo Strampelli nella sua attività, mettendogli a disposizione campi sperimentali, laboratori ed altre risorse.

 

Il frumento Cappelli, nonostante fosse alto (circa 150–160 cm), tardivo e suscettibile alle ruggini ed all'allettamento, ebbe grande successo in Italia grazie alla sua larga adattabilità, alla sua rusticità ed alla eccellente qualità della sua semola. L'introduzione di questa cultivar determinò l'aumento delle rese medie da 0,9 t/ha del 1920, ottenute con le vecchie varietà locali, ossia ecotipi caratterizzati da elevata taglia, accentuata tardività, alto indice di accestimento totale, con i difetti che ne conseguono (suscettibilità all'allettamento ed alla stretta), ad 1,2 t/ha alla fine degli anni '30. Nel trentennio dagli anni '20 agli anni '50, fino al 60% della superficie nazionale a grano duro era investita a Cappelli, che si diffuse in seguito anche in altri paesi del Mediterraneo.

 

Il Cappelli è ancora coltivato dopo quasi un secolo, in particolare nel meridione d'Italia (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna), per la produzione di pasta di qualità superiore e pane e pizza biologici ...

Dagli inizi del secolo scorso fino agli anni '60 il Senatore Cappelli ha rappresentato la base del miglioramento genetico del frumento duro ed è infatti presente nel patrimonio genetico di quasi tutte le cultivar di grano duro oggi coltivate in Italia e di numerose altre a livello internazionale ...

 

[fonte wikipedia]